domenica 1 agosto 2010

La linea di mezzeria

Dopo quasi venticinque anni di patente, ho realizzato che alla guida mi concentro sulla mia corsia, facendo attenzione a evitare ostacoli davanti a me o che vengano dalla mia destra, sicuro che l'automobilista che percorre la strada in senso contrario stia facendo altrettanto. Non mi aveva ancora sfiorato l'idea che all'improvviso, dalla corsia opposta, una macchina potrebbe sbandare, invadere contromano la mia corsia, superare la linea di mezzeria. Quella linea continua bianca dipinta sull'asfalto non mi protegge affatto. Non ha nessun effetto pentacolare magico, come a un'ottusa parte recondita della mia mente ha fatto sempre comodo credere, che prevenga lo sconfinamento.
Se questa rivelazione l'ho avuta solo adesso è perché sempre più veicoli durante il mio tragitto quotidiano sconfinano nella "mia" parte della carreggiata, di uno specchietto o di una ruota, più o meno vicino, a velocità più o meno elevate, costringendomi a rallentare, frenare, scartare sulla destra.
Credetemi -lo dico agli invasori contromano, a quelli con il telefonino all'orecchio, o intenti a cercare un cazzabbubbolo nel cruscotto, o a trovare la corda della curva che avrebbe individuato Shumacher- non è per difendere il mio privilegio di percorrere liberamente la mia corsia, è che non ho nessuna voglia di rischiare un incidente per la vostra presuntuosa occupazione della strada!
La linea continua di mezzeria, anche se non è magica, delimita non solo le due corsie opposte di marcia della carreggiata, ma segna il confine tra quello che è permesso e quello che non lo è, tra la convivenza civile e la prevaricazione dell'altro, tra la sicurezza di tutti e il pericolo causato a qualcuno per colpa di un altro.

giovedì 6 maggio 2010

Agire

Basta. Mi sono stancato di sapere e parlare soltanto. Bisogna agire. Non so se questa è la strada giusta, ma da questo momento ridurrò i consumi e comprerò solo prodotti locali. Se qualcuno ha idee migliori, si faccia avanti.